In epoca antichissima, tutta la valle era coperta da una fitta vegetazione e veniva chiamata LUCUS BORMANI, in onore del dio Bormano venerato dalla popolazione locale.
Con l'avvento dei Romani, la zona venne dedicata alla dea Diana ed attraverso questa località passava la via Julia Augusta. Già nel 700 Diano Castello era una importante stazione di ristoro e rifornimento.
Al largo della costa, sono state ritrovate fra i resti di navi romane, delle meravigliose anfore in coccio, che servivano per il trasporto marittimo dell'olio, del vino, del grano e delle nocciole.
Alcuni esemplari delle stesse si trovano nell'atrio del Comune.
I Santi Nazario e Celso, di cui a Diano Marina rimane una piccola chiesa di origine paleocristiana, diedero inizio già verso l'anno 1000, al processo di evangelizzazione.
In quell'epoca i monaci benedettini introdussero la coltura dell'ulivo, importante ancora ai nostri giorni. La vocazione turistica di Diano Marina nacque con la ricostruzione della città (su progetto dell'arch. torinese Pisani) dopo il terremoto del 1887 che distrusse quasi completamente l'antico borgo di pescatori.
Fu l'albergo Paradiso il simbolo della riedificazione, voluta da una colonia di milanesi, che scelsero la località per il suo clima e la sua costa ospitale.
Nel Palazzo denominato "Vaticano", sito fra Via Cavour e Via Genala, fu ospitato il Papa Pio VII in viaggio verso la Francia.
Il Palazzo del Parco accoglie il Museo Storico Archeologico, con i reperti preromani e romani, e i cimeli napoleonici e risorgimentali.